Debito è Il Capolavoro Di David Graeber: Il Racconto Di 5000 Anni Di Rapporti Di Forza, Disuguaglianze E Mutamenti Politici Letti Attraverso La Lente Dei Cicli Del Debito E Della Sua Abolizione. Arricchita Dalla Prefazione Di Thomas Piketty, Questa Nuova Edizione Ci Porta Ancora Una Volta A Un Confronto Brutale Con Ciò Che In Ogni Luogo E Tempo Consideriamo Libertà. In Mesopotamia, Tra Il Iii E Il I Millennio A.c., I Sovrani Dovevano Periodicamente Rimediare Con Giubilei Alla Riduzione In Schiavitù Per Debiti Di Ampie Fasce Della Popolazione, Pena La Deflagrazione Di Tutta La Società: è Da Qui Che Prende Avvio L'indagine Di Graeber Per Mostrare Come L'istituzione Del Debito Sia Anteriore Alla Moneta E Come Da Sempre, E Ovunque, Sia Oggetto Di Aspri Conflitti Sociali. In Contesti Di Guerra E Nell'impalcatura Delle Religioni, Infatti, Esso è Stato Per Secoli Uno Strumento Di Oppressione, Una Cifra Con Cui Valutare Non Solo I Rapporti Economici Ma Anche La Moralità E Le Relazioni Umane, La Subalternità E I Ruoli Reciproci. Quella Di Graeber è Un'analisi Critica Ad Ampio Spettro Che Attraversa La Grecia Di Solone E L'impero Della Dinastia Han In Cina, Il Medioevo Europeo E Le Guerre Dei Regni Africani Di Ashanti E Dahomey, Utilizzando Gli Strumenti Forniti Da Storiografia E Antropologia, Filosofia E Teologia Nel Tentativo Di Restituire Uno Schema Capace Di Leggere E Interpretare Le Crisi Economiche E Finanziarie Del Contemporaneo. Il Suo è Un Grido Di Allarme Rispetto Alle Modalità Con Cui Ancora Oggi Istituzioni E Classi Dominanti Utilizzano Il Debito Per Soffocare Singoli Cittadini E Interi Stati: Perché Se Vogliamo Immaginare Un Mondo Più Giusto, Più Sostenibile E Libero, Il Primo Passo Da Fare è Una Tabula Rasa; E Smettere, Una Volta Per Tutte, Di «rimettere I Nostri Debiti Ai Nostri Debitori».